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2017-01-23 ‖ press

La Stampa - Saper scappare è un'arte: ecco dove mettersi alla prova

Si diffonde il gioco di gruppo delle "escape roonff Un mix di logica e stress per vivere esperienze alternative il caso FABIO SINDICI L} arte della fuga richiede riflessi rapidi, mente I analitica, una certa freddezza e riserve d'immaginazione. Ma tutto questo può non bastare in un dedalo di uffici abbandonati, al buio, tra scrivanie fuori posto, schedari spigolosi, fotocopiatrici ingombranti, apparizioni improvvise e rumori sinistri che pizzicano i nervi. «La risorsa più importante è l'abilità nel comunicare», dice Marco Tedeschi, ideatore della scenografia post-apo- calittica e del percorso a tappe che si svolge nei quattro piani del vecchio edificio della Rank Xerox in via Medici del Vascello, periferia milanese di fantasmi industriali e recenti tentativi di bonifica. Dai desolati 4500 metri quadri di quello che oggi è il Maniac Palace si fugge per gioco. Scostando mobili e recuperando indizi. «I partecipanti sono divisi in quattro gruppi, dotati di torce elettriche e walkie-talkie per comunicare tra loro - spiega Tedeschi -. Via radio si scambiano suggerimenti, perché gli indizi dati al gruppo che parte dall'ultimo piano potrebbero essere utili ai giocatori che vagano nelle celle sotterranee». Il traguardo è raggiungere il punto d'incontro e scappare dalla motosega di un serial killer, tutti insieme. «Le aziende mandano i manager per apprendere il team-building. Ma la maggior parte dei giocatori viene per divertirsi». Il palazzo del maniaco è la e